31 luglio 2009

Dichiarazioni di De Canio sul calendario 2009-10

De Canio: «Sulla carta le squadre più forti le troveremo a metà tor­neo, ma anche all'inizio affronteremo delle belle squadre, come il Piacenza e il Frosino­ne. La serie B tuttavia è un campionato in cui quando meno te lo aspetti puoi trovare delle sorprese».

24 luglio 2009

Lecce, De Canio alla Ferguson

Presentato il tecnico: «Sarò il responsabile tecnico di una squadra che intende concorrere e sviluppare questa nuova filosofia che parte dal presidente Semeraro e dai suoi collaboratori»

Un sir Alex Ferguson in formato Salento il Gigi De Canio che ha rinnovato il contratto con il Lecce. Non solo per i quattro anni dell'accordo, durata insolita per i tecnici italiani, ma anche per i poteri da manager che la società retrocessa in B gli ha conferito. «La sua decisione di lasciare Lecce - spiega il presidente, Enrico Semeraro - non mi aveva convinto. Ma io sono un tipo testardo e così l'ho richiamato. Ci siamo incontrati e abbiamo trovato l'accordo. Lui voleva semplicemente essere maggiormente coinvolto nelle scelte. E questa mi sembra una cosa naturale. Ho subito sposato la sua idea e ho sottoscritto la richiesta dei quattro anni di contratto, cosa inusuale in questo mondo del calcio. Mi piaceva l'idea della continuità e con lui ho inteso immaginare una continuità di progetto».

LA GRINTA - «Non ero entusiasta del modo in cui mi era stato prospettato il futuro - spiega De Canio - volevo e voglio lavorare per qualcosa che sia gratificante. Sarà un lavoro di equipe che mi darà la possibilità di ottimizzare le risorse umane di cui disporrò. Sono certo che sarà gratificante perchè si sposa con la mia idea di calcio. Sarò il responsabile tecnico di una squadra che intende concorrere e sviluppare questa nuova filosofia che parte dal presidente Semeraro e dai suoi collaboratori».

LE STRATEGIE - De Canio ha già una strategia ben delineata: «Non dobbiamo fare rivoluzioni e non possiamo perseguire questa idea. La costruzione della squadra potrà avvenire in un periodo più o meno lungo e non può prescindere dalla realtà e da un preciso indirizzo tecnico e tattico che intenderemo dare al Lecce». «Vogliamo giocatori che vengano e stiano a Lecce con lo stesso entusiasmo che abbiamo noi - conclude il tecnico - che abbiano il piacere di stare assieme. Punteremo a questo, cercando di pescare nella provincia che va setacciata, coinvolta e riconsiderata. Ritengo che ci sia molto materiale umano che potrà risultare utile alla causa».

Carriera da allenatore

Al primo anno in Interregionale (nel frattempo chiude con l'attività agonistica vestendo i soli panni di allenatore), il suo Pisticci conquista un prestigioso 3° posto. L'anno seguente fa ancora meglio, sfiorando la vittoria del campionato in un duello tutto lucano con il Matera, sua ex squadra. Il 1992-93 è la sua ultima stagione alla guida del Pisticci (nono posto nel girone L dell'Interregionale). Esordisce come allenatore nel calcio professionistico nel 1993 con il Savoia in Serie C2, dove ottiene una promozione in serie C1 nella stagione successiva (battendo nella finale play off proprio la sua città natale, il Matera).
Passa poi al Siena in C1 e di lì, sempre nella stessa categoria, al Carpi.
Nel 1997 è ingaggiato dalla Lucchese, in Serie B. Quindi è al Pescara, dove coglie un 5° posto nella serie cadetta, sfiorando per un soffio la promozione in serie A per un punto. Quel Pescara si ricorderà per la sua estrema compattezza e la sua freddezza sotto porta.
L'esordio in Serie A arriva nel campionato 1999-2000, con l'Udinese e a fine stagione sarà 8°. L'anno successivo viene esonerato a stagione in corso. Nel 2001 è ingaggiato dal Napoli in Serie B, dove approda insieme al suo amico e vice Paolo Pavese e termina la stagione al 5° posto. Nel 2002 subentra alla guida della Reggina, sempre con Pavese, a campionato di Serie A in corso, ottenendo il 14° posto con relativa salvezza dopo lo spareggio con l'Atalanta. Nella stagione 2003-2004 subentra a Roberto Donadoni alla guida del Genoa in serie B, dove però viene esonerato clamorosamente all'inizio della stagione successiva, pochi giorni prima dell'inizio del campionato, ed è sostituito da Serse Cosmi. Nel gennaio 2005 è chiamato al Siena in Serie A al posto di Luigi Simoni. Con al fianco Pavese, conquista la salvezza con il 14° posto e, dopo un'altra salvezza nel campionato successivo, lascia la squadra toscana.
È ufficiale il suo ritorno in attività nella stagione 2007-2008, quando il 29 ottobre viene chiamato sulla panchina dei Queens Park Rangers, club londinese di seconda divisione del campionato inglese la cui proprietà è stata rilevata dal manager di Formula 1 Flavio Briatore e dal patron del circus Bernie Ecclestone. Ha guidato la squadra al quattordicesimo posto finale, prima di abbandonare l'incarico insieme al vice Pavese in modo consensuale con il club, nel maggio 2008.
Il 9 marzo 2009 è subentrato a Mario Beretta sulla panchina del Lecce, sempre con Pavese come vice, ma non ha evitato la retrocessione del club salentino in Serie B. Al termine del campionato è stato sorprendentemente riconfermato dalla società per la stagione successiva, nonostante alcune sue dichiarazioni rilasciate a mezzo stampa in cui il tecnico esprimeva la volontà di rimanere ad allenare in Serie A. Il contratto di 4 anni lo vede nelle vesti di allenatore-manager, figura inglese sconosciuta al campionato italiano

Carriera da calciatore

La sua carriera da calciatore, nel ruolo di terzino, si svolge in gran parte tra serie C1 e C2 con alcune presenze in Serie B nel Matera (esordio in Serie B il 16 settembre 1979, Genoa-Matera), e con brevi esperienze anche nel Chieti e nel Livorno. La sua ultima stagione da calciatore nei professionisti è il 1987-88, nelle file della Pro Italia Galatina, quindi nel 1988-89 si trasferisce al Pisticci, squadra lucana militante nel campionato di Promozione, dove comincia la sua carriera da allenatore, inizialmente ricoprendo il doppio incarico di giocatore-allenatore, ottenendo la promozione in Interregionale (attuale Serie D).